Piazza Castello è innanzitutto un filtro fra città e Castello, fra città e parco. Fra urbanità e paesaggio. È un luogo che si stacca dal tessuto urbano e diviene una soglia di quel parco che è il più ampio polmone verde del centro di Milano, che avvolge il Castello, include le grandi istituzioni civiche dell’Arena e della Triennale e si congiunge, con l’Arco della Pace, alla strada del Sempione. Un luogo unico di compenetrazione fra parco e città, palcoscenico della vita urbana, spazio d’incontro, di socialità, di attività all’aperto, di eventi, rivolto a cittadini, turisti, visitatori. Le aiuole che avvolgono il Castello si estendono invadendo i marciapiedi, resi inutili dalla pedonalizzazione, e proseguono oltre la pista ciclabile, che diviene così un percorso nel verde, spezzando la rigida continuità dell’ex carreggiata stradale. Una nuova pavimentazione in graniglia chiara, omogenea per cromatismi e natura degli inerti al calcestre del Parco Sempione, ma più adatta all’ambiente urbano, ricopre tutto il resto, la piazza, via Beltrami e le vie radiali, come un mare che riempie l’area giungendo fino al Foro Buonaparte, interrompendosi solo sui marciapiedi attorno agli isolati dell’emiciclo, previsti in lastricato di granito. Via Beltrami, grazie alla pedonalizzazione e alla modifica della viabilità di largo Cairoli, diviene una vera e propria piazza urbana pedonale che si estende fra i due fulcri della fontana e del monumento a Garibaldi, attraversata soltanto dai percorsi ciclabili e dai binari tramviari. Una piazza soglia, porta della piazza-parco sulla promenade milanese, un luogo che è sia spazio di transizione che cuore pulsante dell’area. La magia della dissolvenza tra natura e pietra è enfatizzata dalle nuove vasche d’acqua, in cui i bagolari, il Castello e gli edifici ottocenteschi si specchiano. In occasione degli eventi, le vasche si prosciugano lasciando libero lo spazio. Il cono prospettico è enfatizzato, si sottolinea la percezione del passaggio, della soglia, dell’ingresso al polmone verde della città. L’acqua segna lo spazio, evidenzia la sacralità dell’asse centrale e definisce le due zone, in prossimità degli edifici, attrezzate con panche e chioschi e relazionate alle attività commerciali, ombreggiate dai bagolari, imponenti.